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10/21 Video del Papa: Discepoli missionari

 

 

Preghiamo perché ogni battezzato sia coinvolto nell’evangelizzazione, disponibile alla missione, attraverso una testimonianza di vita che abbia il sapore del Vangelo.

 

Papa Francesco – Ottobre 2021

Gesù chiede a tutti noi, e anche a te, di essere discepoli missionari. Sei pronto?

Basta essere disponibili alla sua chiamata e vivere uniti al Signore nelle cose più quotidiane: il lavoro, gli incontri, le occupazioni di ogni giorno, le vicende di ogni giorno, lasciandoci guidare sempre dallo Spirito Santo.

Se ti muove Cristo, se fai le cose perché Cristo ti guida, gli altri se ne rendono conto facilmente.

E la tua testimonianza di vita suscita ammirazione, e l’ammirazione fa sì che altri si chiedano: “Com’è possibile che sia così?”, o “Da dove vengono a questa persona l’amore con cui tratta tutti, l’amabilità, il buonumore?”.

Ricordiamo che la missione non è proselitismo, ma si basa su un incontro tra persone, sulla testimonianza di uomini e donne che dicono: “Io conosco Gesù, mi piacerebbe che lo conoscessi anche tu”.

Fratelli e sorelle, preghiamo perché ogni battezzato sia coinvolto nell’evangelizzazione e sia disponibile alla missione, attraverso la sua testimonianza di vita. E perché questa testimonianza di vita abbia il sapore del Vangelo.

 

 

09/21: Video del Papa – Uno stile di vita ecosostenibile

 

 

“Mi rallegra molto vedere che i giovani hanno il coraggio di intraprendere progetti di miglioramento sia ambientale sia sociale, due realtà che procedono di pari passo.

Noi adulti possiamo imparare molto dai giovani, perché per tutto ciò che riguarda la cura del pianeta i giovani sono all’avanguardia.

Prendiamo esempio da loro. Riflettiamo, soprattutto in questi momenti di crisi – di crisi sanitaria, di crisi sociale, di crisi ambientale – riflettiamo sul nostro stile di vita.

Su come il modo di nutrirci, di consumare, di spostarci o l’uso che facciamo dell’acqua, dell’energia, della plastica e di tanti beni materiali siano spesso dannosi per la Terra.

Scegliamo di cambiare! Camminiamo insieme ai giovani verso stili di vita più semplici e rispettosi dell’ambiente.

E preghiamo affinché tutti noi prendiamo le decisioni coraggiose, le decisioni necessarie per una vita più sobria ed ecosostenibile, rallegrandoci per i giovani che già sono impegnati in questo cambiamento. E non sono sciocchi, perché si impegnano per il loro futuro. Per questo vogliono cambiare ciò che erediteranno quando noi non ci saremo più”.

Film Online

In questa pagina puoi trovare alcuni film consigliati da noi, li abbiamo suddivisi in base alla piattaforma su cui è possibile vederli. Buona visione!!! Clicca qui per tornare a  Film da non perdere

NETFLIX
  • ADÙ

Regia di Salvador Calvo
Cast Luis Tosar, Álvaro Cervantes, Anna Castillo 
Genere Drammatico
Paese Spagna
Uscita 2020
Durata 119 minuti 

Il dramma dell’emigrazione dall’Africa, il tema dei crimini ambientali e del bracconaggio, il desiderio di raggiungere l’Europa e sfuggire ad un destino di crudeltà e sangue: tutto questo è il film spagnolo, Adù, che intreccia tre storie dove i protagonisti finiscono per incontrarsi cambiando definitivamente il loro destino. Per la regia di Salvador Calvo e la sceneggiatura di Alejandro Hernández è una delle grandi sorprese del botteghino in Spagna.

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Puoi trovarlo su Netflix

 

  • BENVENUTO A MARLY-GOMONT

Regia di Julien Rambaldi
Cast Marc Zinga, Aïssa Maïga, Jonathan Lambert, Rufus, Nissim Renard
Titolo originale: Bienvenue à Marly-Gomont
Genere Commedia drammatica
Paese di produzione Francia
Uscita 2016

Nel 1975 Seyolo Zantoko, appena laureato medico da Kinshasa, coglie l’occasione di esercitare la professione in un piccolo villaggio francese. Arrivati a Marly-Gomont, Seyolo e la famiglia si renderà conto che la gente ha paura, non hanno mai visto africani nella loro vita da quella parti. Ma Seyolo è determinato ad avere successo nella sua scommessa e farà ogni sforzo per conquistare la fiducia degli abitanti del villaggio.

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  • DIAMANTI DI SANGUE

Regia di Edward Zwick
Cast Leonardo DiCaprio, Jennifer Connelly, Michael Sheen
Genere Drammatico
Paese di produzione USA
Uscita 2006
Durata 138 minuti

Durante la guerra civile del 1999 in Sierra Leone, un contrabbandiere traffica con “diamanti insanguinati” per finanziare azioni terroristiche.

Danny Archer è un ex mercenario della Rhodesia che contrabbanda diamanti durante la guerra civile, scoppiata in Sierra Leone sul finire degli anni Novanta. Arrestato sul confine con la Liberia, finisce in carcere dove incontra Solomon Vandy, un pescatore separato dalla sua famiglia dopo la feroce irruzione dei ribelli del Fronte rivoluzionario nel suo villaggio. Indicato pubblicamente per avere nascosto un diamante di grande caratura, Solomon accende l’interesse di Archer. In cambio della libertà e della promessa di ritrovare la sua famiglia, finita in un campo profughi dove si sono raccolte oltre un milione di persone, Solomon decide di condurre Archer al diamante. Con l’aiuto di Maddy Bowen, una giornalista idealista e appassiona

Il film ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, In Italia al Box Office Blood Diamond – Diamanti di sangue ha incassato 4,3 milioni di euro .

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  • HA I TUOI OCCHI

Regia di Lucien Jean-Baptiste
Cast Lucien Jean-Baptiste, Aïssa Maïga, Zabou Breitman
Titolo originale: Il a Déjà Tes Yeux
Genere Commedia
Paese di produzione Francia
Uscita 2017
Durata 95 minuti

Paul è sposato con Sali. Innamorati e profondamente uniti, i due vorrebbero ardentemente un figlio. Un giorno Sali riceve la chiamata tanto attesa dell’approvazione della richiesta d’adozione. Incredula, la coppia può finalmente stringere tra le proprie braccia l’adorabile Benjamin, sei mesi, profondi occhi azzurri e una zazzera di capelli biondi. A mettere i bastoni tra le ruote alla felicità della dolce famiglia sarà però un piccolo dettaglio che secondo l’assistente sociale può creare dei problemi al bambino, loro sono neri! Se in più aggiungiamo due famiglie molto tradizionaliste che rifiutano di riconoscere il bambino come nipote, sarà davvero difficile per Paul e Sali destreggiarsi tra incomprensioni e rocamboleschi equivoci.

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  • IL RAGAZZO CHE CATTURÒ IL VENTO

Regia  Chiwetel Ejiofor
Cast Chiwetel Ejiofor, Joseph Marcell, Aïssa Maïga
Titolo originale: The Boy Who Harnessed the Wind
Genere Drammatico
Paese di produzione Gran Bretagna
Uscita 2019
Durata 113 minuti

Malawi, Africa sud-orientale, 2001. Il tredicenne William vive con la famiglia in un villaggio alle soglie del deserto, aiutando i genitori a coltivare la terra e frequentando la scuola locale. Dopo l’arrivo della siccità, le cose per la famiglia di William si complicano: il grano smette di crescere, il neoeletto governo, tradendo le speranze della popolazione, raziona il cibo e una grave carestia si diffonde nella regione. Costretto ad abbandonare la scuola, William, appassionato di scienze e abile riparatore di apparecchi radiofonici, comincia a progettare la costruzione di un rudimentale mulino a vento per pompare l’acqua dai pozzi e così irrigare i campi. Per farlo dovrà comprendere le leggi della natura e sfidare l’opposizione del padre, il quale non crede ai sogni tutt’altro irrealizzabili del figlio.

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  • QUASI AMICI

Regia  Olivier Nakache, Eric Toledano
Cast François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot
Titolo originale Intouchables
Genere Commedia
Paese di produzione Francia
Uscita 2011
Durata 112 minuti

La vita derelitta di Driss, tra carcere, ricerca di sussidi statali e un rapporto non facile con la famiglia, subisce un’impennata quando, a sorpresa, il miliardario paraplegico Philippe lo sceglie come proprio aiutante personale. Incaricato di stargli sempre accanto per spostarlo, lavarlo, aiutarlo nella fisioterapia e via dicendo Driss non tiene a freno la sua personalità poco austera e contenuta. Diventa così l’elemento perturbatore in un ordine alto borghese fatto di regole e paletti, un portatore sano di vitalità e scurrilità che stringe un legame di sincera amicizia con il suo superiore, cambiandogli in meglio la vita.

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PRIME VIDEO 
  • 12 ANNI SCHIAVO

Regia di Steve McQueen
Cast Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch
Titolo originale 12 Years a Slave
Genere Biografico
Paese di produzione USA
Uscita 2013
Durata 134 minuti.

Stati Uniti, 1841. Solomon Northup è un musicista nero e un uomo libero nello stato di New York. Ingannato da chi credeva amico, viene drogato e venduto come schiavo a un ricco proprietario del Sud agrario e schiavista. Strappato alla sua vita, alla moglie e ai suoi bambini, Solomon infila un incubo lungo dodici anni provando sulla propria pelle la crudeltà degli uomini e la tragedia della sua gente. A colpi di frusta e di padroni vigliaccamente deboli o dannatamente degeneri, Solomon avanzerà nel cuore oscuro della storia americana provando a restare vivo e a riprendersi il suo nome. In suo soccorso arriva Bass, abolizionista canadese, che metterà fine al suo incubo. Per il suo popolo ci vorranno ancora quattro anni, una guerra civile e il proclama di emancipazione di un presidente illuminato.

Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 7 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 10 candidature e vinto 2 BAFTA, 1 candidatura a Cesar, 13 candidature e vinto 3 Critics Choice Award, 4 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office 12 anni schiavo ha incassato 4,8 milioni di euro .

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Puoi trovarlo su Prime Video

 

  • BREAD AND ROSES

Regia di Ken Loach
Cast Elpidia Carrillo, Adrien Brody, Pilar Padilla, Jack McGee
Genere Drammatico
Paese di produzione Gran Bretagna
Uscita 2000
Durata 112 minuti

Maya, ha raggiunto Los Angeles in forma clandestina correndo anche dei gravi rischi e ha trovato un lavoro in un’impresa di pulizie grazie alla sorella Rosa. Un giorno aiuta uno sconosciuto a sfuggire dalle mani di Perez, il capo degli operai. Si tratta di Sam, un sindacalista che vorrebbe che i lavoratori scioperassero contro un’impresa che aumenta gli introiti e diminuisce gli stipendi. Ma non è facile spingere alla protesta chi ha assoluto bisogno di quel lavoro e, come Rosa, non vuole tornare a vivere in una condizione di cui Maya non ha mai saputo nulla

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Puoi trovarlo su Prime Video

  • COSE DELL’ALTRO MONDO

Regia di Francesco Patierno
Cast Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea, Valentina Lodovini
Genere Commedia
Paese di produzione Italia
Uscita 2011
Durata 90 minuti

Una città del Nordest d’Italia. L’immigrazione incide sul tessuto sociale. L’industriale Golfetto non la sopporta nella maniera più assoluta e scarica tutta la sua xenofobia in uno spazio a lui riservato nella tv locale che finanzia. Intanto fa ritorno a casa Ariele, un poliziotto con madre con Alzheimer e un tempo compagno della maestra Laura che ora attende un figlio da un africano. Un mattino però, dopo un fenomeno temporalesco anomalo, tutti gli extracomunitari e gli stranieri in genere scompaiono dal territorio. Bisogna arrangiarsi da soli.

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  • E ORA DOVE ANDIAMO?

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Regia: Nadine Labaki
Cast: Nadine Labaki, Claude Baz Moussawbaa, Layla Hakim, Yvonne Maalouf.
Genere: Drammatico
Paese: Francia, Libano, Egitto, Italia
Uscita: 2011
Durata: 110 minuti

In un paese in una zona montuosa del Medioriente una piccolo comunità è divisa tra musulmani e cattolici. Se gli uomini sono pronti alla rissa le donne sono invece solidali nel cercare di distogliere mariti e figli dal desiderio di trasformare i pregiudizi in violenza…

Per approfondire sul film vai su Film dal Mondo

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  • IL CONCERTO

Regia di Radu Mihaileanu.

Cast Aleksey Guskov, Dmitriy Nazarov, Mélanie Laurent
Genere Commedia
Paese di produzione Francia, Italia, Romania, Belgio
Uscita 2009
Durata 120 minuti

Andreï Filipov è un direttore d’orchestra deposto dalla politica di Brežnev e derubato della musica e della bacchetta. Rifiutatosi di licenziare la sua orchestra, composta principalmente da musicisti ebrei, è costretto da trent’anni a spolverare e a lucidare la scrivania del nuovo e ottuso direttore del Bolshoi. Un fax indirizzato alla direzione del teatro è destinato a cambiare il corso della sua esistenza. Il Théâtre du Châtelet ha invitato l’orchestra del Bolshoi a suonare a Parigi. Impossessatosi illecitamente dell’invito concepisce il suo riscatto di artista, riunendo i componenti della sua vecchia orchestra e conducendoli sul palcoscenico francese sotto mentite spoglie. Scordati e ammaccati dal tempo e dalla rinuncia coatta alla musica, i musicisti accoglieranno la chiamata agli strumenti, stringendosi intorno al loro direttore e al primo violino. La loro vita e il loro concerto riprenderà da dove il regime li aveva interrotti, accordando finalmente presente e passato.

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  • IO, DANIEL BLAKE

Regia di Ken Loach
Cast Dave Johns, Hayley Squires, Dylan McKiernan
Genere Drammatico
Paese di produzione Gran Bretagna, Francia
Uscita 2016
Durata 100 minuti

Newcastle. Daniel Blake è sulla soglia dei sessant’anni e, dopo aver lavorato per tutta la vita, ora per la prima volta ha bisogno, in seguito a un attacco cardiaco, dell’assistenza dello Stato. Infatti i medici che lo seguono certificano un deficit che gli impedisce di avere un’occupazione stabile. Fa quindi richiesta del riconoscimento dell’invalidità con il relativo sussidio ma questa viene respinta. Nel frattempo Daniel ha conosciuto una giovane donna, Katie, madre di due figli che, senza lavoro, ha dovuto accettare l’offerta di un piccolo appartamento dovendo però lasciare Londra e trovandosi così in un ambiente e una città sconosciuti. Tra i due scatta una reciproca solidarietà che deve però fare i conti con delle scelte politiche che di sociale non hanno nulla.

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  • LA BICICLETTA VERDE

Regia di Haifaa Al-Mansour
Cast Reem Abdullah, Waad Mohammed
Titolo originale: Wadjda
Genere Drammatico
Paese di produzione Arabia Saudita, Germania 
Uscita 2012
Durata 100 minuti 

Arabia Saudita, in una scuola rigorosamente solo femminile Wadjda lotta per non soffocare i propri desideri di libertà. In particolare uno di questi riguarda l’acquisto di una bicicletta verde, con la quale potrà essere alla pari del bambino con cui gioca dopo la scuola. La sua famiglia non può permettersela e di certo non vuole che si faccia vedere su un oggetto tradizionalmente riservato agli uomini, così Wadjda comincia a cercare i soldi per conto proprio rendendosi conto ben presto che quasi tutti i metodi per farlo le sono proibiti. L’unica è partecipare ad una gara di Corano della scuola (lei che non eccelle nelle materie religiose), il cui primo premio è in denaro.

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Puoi trovarlo su Prime Video oppure su Netflix

 

  • MACHANMachan - Film (2008) - MYmovies.it

Regia: Uberto Pasolini
Genere: Commedia
Produzione: Italia, Sri Lanka, Germania
Cast: Dharmapriya Dias, Gihan De Chickera
Uscita: 2008

Colombo, Sri Lanka. Un gruppo di abitanti di uno slum, costretti ai margini della società, decidono che un invito a partecipare ad un torneo di pallamano che si terrà in Germania rappresenti la risposta a tutte le loro preghiere, un biglietto di sola andata per l’Occidente e l’unico modo per risolvere i loro problemi.

Per approfondire sul film vai su Film dal Mondo

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  • QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO  

Regia di Pierre-François Martin-Laval
Cast Isabelle Nanty, Gérard Depardieu, Ahmed Assad
Titolo originale: Fahim
Genere Biografico, Commedia, Drammatico
Paese di produzione Francia
Uscita 2019
Durata 107 minuti

Nel maggio del 2011, Nura Mohammad lascia il Bangladesh con suo figlio in cerca di stabilità e speranza. Dietro di lui il resto della famiglia, davanti Fahim, 8 anni e un talento per gli scacchi. Padre premuroso e protettivo, Nura omette al figlio le violenze che agitano il loro paese e giustifica la loro partenza con la promessa di fargli incontrare in occidente un grande maestro di scacchi. Ma arrivati in Francia le cose non sono così semplici. A semplificare la partita e l’amministrazione francese ci pensa il vecchio Sylvain Charpentier, campione di scacchi di grande mole e saggezza. Accolto nella sua aula, Fahim imparerà rapidamente le regole del gioco e della vita.

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  • SORRY WE MISSED YOU

Regia di Ken Loach
Cast Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster 
Genere Drammatico
Paese di produzione Gran Bretagna, Francia, Belgio
Uscita 2019
Durata 100 minuti 

Ricky, Abby e i loro due figli, l’undicenne Liza Jane e il liceale Sebastian, vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Ricky è stato occupato in diversi mestieri mentre Abby fa assistenza domiciliare a persone anziane e disabili. Nonostante lavorino duro entrambi si rendono conto che non potranno mai avere una casa di loro proprietà. Giunge allora quella che Ricky vede come l’occasione per realizzare i sogni familiari. Se Abby vende la sua auto sarà possibile acquistare un furgone che permetta a lui di diventare un trasportatore freelance con un sensibile incremento nei guadagni. Non tutto però è come sembra.

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  • THE IDOL

Regia di Hany Abu-Assad
Cast Tawfeek Barhom, Ahmed Al Rokh, Hiba Attalah
Titolo originale: Ya Tayr El Tayer
Genere Biografico, Commedia, Drammatico
Paese di produzione Palestina, Qatar, Gran Bretagna
Uscita 2015
Durata 100 minuti.

Muhammad Assaf ha il dono di una voce straordinaria e la sorella maggiore Nour lo sprona a credere in se stesso. Ma nella miseria di Gaza è difficile anche solo sognare di emergere. Quando Nour muore perché la famiglia di Assaf non dispone dei soldi necessari per le cure, Assaf piomba nella tristezza più cupa. Dodici anni dopo, la prospettiva di partecipare ad Arab Idol e vincerlo diventa una ragione di vita.

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  • THE FAREWELL – UNA BUGIA BUONA

Regia di Lulu Wang
Cast Zhao Shuzhen, Awkwafina, X Mayo, Hong Lu, Kong Lin, Tzi Ma, Diana Lin
Titolo originale: The Farewell.
Genere Commedia
Paese di produzione USA, Cina
Uscita 2019
Durata 98 minuti

Billi Wang è nata a Pechino ma vive a New York da quando aveva sei anni. Il suo contatto sentimentale con la Cina è Nai Nai, la sua vecchia nonna, ancorata alle tradizioni e alla famiglia. Salda e praticamente indistruttibile, a Nai Nai viene diagnosticato un cancro. La famiglia decide di nasconderle la verità e di trascorrere con lei gli ultimi mesi che le restano da vivere. Figli e nipoti, traslocati negli anni in America e in Giappone, rientrano in Cina per riabbracciarla e per ‘improvvisare’ un matrimonio che allontani qualsiasi sospetto. Risoluti e uniti nella bugia, trovano in Billi una resistenza. Inconcludente nella vita e insoddisfatta della vita, Billi vorrebbe liberarsi dell’angoscia e rivelare alla nonna la prognosi infausta. Tra oriente e occidente, troverà una sintesi tra due culture e due condotte etiche.

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  • TIMBUKTU Poster Timbuktu

Regia di Abderrahmane Sissako
Cast Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara
Genere: Drammatico
Paese: Francia, Mauritania,
Durata: 97 minuti
Uscita: 2015

UN FILM RIGOROSO REALIZZATO DA UNO DEI MAESTRI DEL CINEMA AFRICANO.

A poca distanza da Timbuktu, dove domina la polizia islamica impegnata in una jihad in cui divieto si aggiunge a divieto, una famiglia vive tranquilla sulle dune del deserto. Sotto un’ampia tenda Kidane, Satima e la loro figlia Toya possono solo cogliere dei segnali di quanto accade in città. Il giorno in cui il loro pastore dodicenne si lascia sfuggire la mucca preferita che distrugge le reti di un pescatore nel fiume che scorre tra la sabbia, tutto però muta tragicamente. L’animale viene ucciso e Kidane non accetta il sopruso.

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Puoi trovarlo su Prime Video o su RaiPlay

 

  • WELCOME

Regia di Philippe Lioret
Cast Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Thierry Godard
Genere Drammatico
Paese di produzione Francia
Uscita 2009
Durata 110 minuti

Bilal, giovane curdo, ha lasciato il suo paese alla volta di Calais, dove sogna e spera di imbarcarsi per l’Inghilterra. Dall’altra parte della Manica lo attende un’adolescente che il padre ha promesso in sposa a un ricco cugino. Fallito il tentativo di salire clandestinamente su un traghetto, Bilal è deciso ad attraversare la Manica a nuoto. Recatosi presso una piscina comunale incontra Simon, un istruttore di nuoto di mezza età prossimo alla separazione dalla moglie, amata ancora enormemente e in segreto. Colpito dall’ostinazione e dal sentimento del ragazzo, Simon lo allenerà e lo incoraggerà a non cedere mai ai marosi della vita. A sua volta Bilal aprirà nel cuore infranto di Simon una breccia in cui accoglierlo. Ma il mondo fuori è avverso e inospitale e l’uomo dovrà sfidare le delazioni dei vicini di casa e la legge sull’immigrazione che condanna i cittadini troppo umani e “intraprendenti” col prossimo.

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02/2021: “Per le donne vittime di violenza” – Il Video del Papa

Donne. Sofferenza. Violenza. Troppo spesso vediamo nei notiziari queste tre parole insieme. Come se non bastasse, la pandemia ha provocato un aumento dei maltrattamenti. Come riparare a questo danno? Puoi iniziare rispondendo alla richiesta rivolta dalle donne che subiscono qualche tipo di violenza: AIUTO. Come dice Papa Francesco, “se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, dobbiamo tutti fare molto di più per la dignità di ogni donna”. Entra in azione condividendo Il Video del Papa su tutte le tue reti sociali! Fai in modo che il messaggio di denuncia del Santo Padre arrivi a molte persone!

 

“Oggi continuano a esserci donne che subiscono violenza. Violenza psicologica, violenza verbale, violenza fisica, violenza sessuale.

È impressionante il numero di donne colpite, offese, violate.

Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per tutta l’umanità. Per gli uomini e per tutta l’umanità.

Le testimonianze delle vittime che hanno il coraggio di rompere il silenzio sono un grido di richiesta di aiuto che non possiamo ignorare.

Non possiamo guardare dall’altra parte.

Preghiamo per le donne vittime di violenza, perché vengano protette dalla società e perché le loro sofferenze siano prese in considerazione e ascoltate da tutti.”

Il Video del Papa diffonde ogni mese le intenzioni di preghiera del Santo Padre per le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa.

08/2020: “Il Mondo del mare” – Video del Papa

 

Il mondo del mare

La nostra società dipende, probabilmente più di quanto molti di noi immaginano, dal duro lavoro dei marittimi e delle loro famiglie, che devono affrontare non solo i pericoli della natura – tempeste, uragani… -, ma anche minacce come la pirateria. Papa Francesco riassume molto chiaramente l’importanza dell’operato di marittimi e pescatori: “Senza i marittimi, l’economia globale si fermerebbe”

“La vita del marinaio, del pescatore e delle loro famiglie è molto dura.

A volte è caratterizzata dal lavoro forzato o dall’essere abbandonati in porti
lontani.

La concorrenza della pesca industriale e l’inquinamento rendono poi il lavoro ancor più complicato.

Senza i marittimi, in molte zone del mondo si soffrirebbe la fame.

Preghiamo per tutte le persone che lavorano e vivono del mare, compresi
marinai, pescatori e le loro famiglie”.

Il Video del Papa diffonde ogni mese le intenzioni di preghiera del Santo Padre per le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa.

 

Padre Kizito, Nairobi 16 luglio 2020

L'immagine può contenere: 2 persone, persone in piedi, occhiali e barba

OLIVER HA VINTO. Ha vinto le allucinazioni che la sera non gli lasciavano prender sonno, ha vinto i fantasmi della strada che tornavano a visitarlo in piena notte, ha vinto i ricordi dell’infanzia che volevano impedirgli di perdonare. Ha vinto perché ha ammesso di aver perso e adesso vuole ricominciare da capo. Forte, determinato. Coi piedi piantati bene a terra. E che piedi! Numero di scarpe non in commercio.

Oliver, 23 anni mi ha dato il permesso di pubblicare la sua foto e un po della sua storia. Era nel gruppo di giovani adulti sgomberati dal centro città su ordine del Presidente, perché considerati un pericolo per l’igiene e la sicurezza e arrivati a Koinonia a fine marzo. Come gli altri, appena arrivato si era buttato sul prato, per stanchezza, ma anche perché, come mi ha confidato, avrebbe voluto sparire negli stracci che aveva addosso, Un mucchio di stracci insieme ad altri stracci. Ma già il giorno dopo aveva capito che a Koinonia c’era una forza che non gli era mai capitato di incontrare. Più forte della sua forza fisica. Ha discusso, ha battagliato con gli altri e ancor di più con se stesso. All’inizio di settimana scorsa, risoluto, mi aveva detto di voler tornare in strada. Ho rispettato la sua decisione spiegandogli che è la sua vita, la deve vivere lui, ma che se avesse deciso di fidarsi ancora di noi ci avrebbe trovati sempre dalla sua parte, Harrison, Besh, io e tutta Koinonia. E’ andato. Poi sabato mi ha chiamato “Padre, volevo mettermi alla prova. Adesso ho deciso di tornare al villaggio” Il villaggio di Olive è vicino al lago Vittoria, il più grande specchio di acqua dolce in Africa e il secondo al mondo. Gli sono rimasti solo una nonna e un cugino, più un pezzo di terra da coltivare. Cosi lunedì mattina è partito, accompagnato da Besh. .

Oliver è il primo del suo gruppo che ha fatto la conversione dalla strada alla famiglia di origine e alla terra. A Dio. Con lui hanno camminato i suoi amici di strada e i ragazzi di Koinonia. Cambiare è in cammino che si fa insieme. Ci sono momenti personali, esclusivi, dove si fa corpo a corpo con Dio, come Giacobbe, tuttavia la più parte del camminare la si fa insieme agli altri. Ci sono momenti di illuminazione, in cui la coscienza coglie una verità, ancora vaga, impalpabile.. Ma poi quella verità deve essere messa alla prova del confronto con gli altri.

Lo sperimentiamo nei momenti serali del dopo cena quanto con tanta allegria, intorno al tavolo, si ricordano episodi della giornata e si parla di giustizia e di solidarietà. Dell’importanza che giustizia, solidarietà e perdono siano sempre insieme. Ieri sera mentre Harrison condivideva una sua esperienza di come sia importante avere un atteggiamento di rispetto per tutti, anche i più piccoli, e ho visto un paio di occhi illuminarsi, mi son ricordato di fratel Valentino Fabris. Era un fratello laico comboniano vecchio stile che non aveva studiato niente ma che negli oltre sessant’anni passati in Africa, fra la gente dei villaggi, aveva distillato una sapienza del cuore che incantava chiunque lo ascoltasse. Rientrato a Verona dalla missione ultranovantenne, nel 2013, immancabilmente concludeva i vivacissimi e colorati racconti delle sue avventure missionarie con “Vedi padre – Valentino parlava sempre ad una persona, anche se erano tanti ad ascoltarlo – se io sono qui – e indicava con la mano una certa altezza – e tu sei qui – e indicava più in basso – è inutile che io cerchi di insegnarti il Vangelo. Non mi crederai mai. Dobbiamo essere così – e metteva le mani allo stesso livello – allora sì che insieme capiremo il Vangelo”.

Così lunedì mattina mentre io partivo in auto verso Kilifi, dove Dimba e Ken stanno avviando un progetto in una piccola comunità di pescatori – esperienza nuovissima per Koinonia che avrò modo di raccontare in altri momenti – Oliver e Besh sono partiti per Kisumu. In una foto li vedete insieme: Oliver, l’ex “bambino di strada” che torna a casa, è quello alto, mentre Besh è quello piccolo. Besh è con noi dal 2005 e adesso è un assistente sociale diplomato che sa mettersi al livello degli altri. Anche se in questo caso fisicamente non lo potrebbe fare neanche alzandosi sulla punta dei piedi.

Padre Kizito, Nairobi 3 luglio 2020

Il giornale di stamattina diceva che ad oggi, dai primi di marzo, ci sono in 6,673 casi confermati, 2,889 guarigioni e 149 decessi. Gli esperti prevedono un drammatico peggioramento in agosto e settembre. Ma nell’ambiente in cui vivo, fra le persone che conosco, la percezione diffusa è che il pericolo sia passato e si dovrebbero riaprire le scuole, i ristoranti, e le altre istituzioni che sono state chiuse all’inizio della pandemia, sopratutto che finiscano le restrizioni sui viaggi interni. I viaggi all’estero via aerea sono il privilegio di pochi, e non sono un problema per i miei amici. Stiamo facendo fatica a mantenere Kivuli chiusa, la vita dall’esterno preme sul grande cancello blu.

Già due settimane fa Alex, un sedicenne di Tone la Maji, mi ha chiesto di essere circonciso. Mi sono consultato con gli operatori e la richiesta ci è parsa ragionevole, addirittura un bella idea per approfittare di queste vacanze forzate, visto che di solito la completa guarigione dalla circoncisione richiede dall’una alle tre settimane. Altri si sono aggregati, abbiamo ottenuto il consenso dei genitori, e mercoledì della scorsa settimana un gruppo di 14 ragazzi è stato circonciso dal nostro personale medico del Kivuli Dispensary.

La circoncisione nelle tradizioni di molti popoli africani – con elementi particolari molto diversi – segna il momento di passaggio dall’infanzia all’età adulta, e a fa parte di un periodo di iniziazione in cui solo alcuni anziani maestri di vita possono stare insieme agli iniziandi e li istruiscono sui comportamenti e sopratutto sui doveri che un uomo ha verso la comunità. Al termine dell’iniziazione c’è una festa comunitaria per l’accoglienza dei neo-adulti.

Nella vita tradizionale l’iniziazione era un rito di importanza difficile da sopravalutare, e creava coesione sociale, solidarietà, senso di comunità. In città è sopravvissuta solo la circoncisione, anche perché promossa in quasi tutta l’Africa nera dai governi, in base a studi fatti durante la precedente pandemia, quella di HIV- AIDS, che l’abbinavano ad una diminuita diffusione della malattia.

Fra i nostri ragazzi tutto è andato bene e naturalmente abbiamo cercato di dare un significato a questo momento, sottolineando l’importanza dei valori della tradizione e facendo con loro lettura del breve racconto delle circoncisione di Gesù e anche degli Atti degli Apostoli dove si riporta la decisione degli apostoli che la circoncisione può essere eseguita ma non è obbligatoria. Abbiamo soprattutto insistito sui doveri di un cristiano adulto.

Non siamo i primi a scoprire che la Cresima ha una affinità particolare con i riti tradizionali di passaggio che erano comuni, con circoncisione o senza, a tutte le etnie africane, ma, da quel che so, i tentativi di inculturazione in questa direzione hanno incontrato profonde resistenze. Come tutto il processo di inculturazione che ironicamente – o tristemente? – è stato bloccato dopo la celebrazione del primo Sinodo Africano nel 1994. Si sono fatti più progressi o per lo meno più tentativi, nel “cristianizzare” i riti, molto meno praticati, che venivano fatti per le ragazze a comportavano anche le inaccettabili mutilazioni genitali.

Oggi, conclusione seconda settimana di corso di catering, H*** un quasi trentenne che è arrivato a Nairobi otto anni fa dal villaggio nell’assurda speranza di trovare lavoro e invece è finito quasi subito in strada, annuncia a tutti: “Non sono mai rientrato al villaggio perché mi vergognavo. Partendo avevo promesso a mia nonna che da Nairobi le avrei inviato dei soldi per essere tranquilla nella sua vecchiaia. Adesso sono felice, mi impegno al massimo e so che presto la potrò aiutare”. La forza dell’amore delle nonne! H***, come la maggioranza di questi ragazzi appartiene alla generazione che è stata allevata dalle nonne perché i genitori erano morti per l’AIDS.

La foto è un attimo rubato durante la Messa di domenica scorsa. Come d’abitudine tutti i ragazzi di Tone la Maji erano curvi, il volto fra le mani, nel momento della preghiera dei fedeli, con tanti interventi di preghiere anche molto lunghe…. interminabili. Ad un certo punto alzo la testa, mi guardo in giro, e vedo il piccolo Kevin, che seminascosto dalla schiena del vicino mi lancia uno sguardo d’intesa. Non ho resistito, ho preso il telefonino che era in modalità silenziata ed ho scattato questa foto. Chiedo pietà ai liturgisti. Spero nessuno mi denunci alla santa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Ma se la forza della preghiera si misura con l’amore lo sguardo di Kevin mi rassicura. Non sarò condannato.

Padre Kizito, Nairobi – 26 Maggio 2020

Il numero dei contagi cresce, ma solo perché si fanno più tamponi. Il numero dei morti resta basso, in tutto 52. Il Presidente in un discorso alla nazione lo scorso sabato, mentre molti prevedeva l’annuncio di ulteriori restrizioni di movimenti – ha invece dato segnali in senso opposto, facendo sperare che il 6 giugno, quando finirà l’attuale periodo di limitazioni, ci si potrà per lo meno muovere liberamente su tutto il territorio nazionale. Ci aspettiamo presto anche l’annuncio di una data per la riapertura delle scuole, pur mantenendo le misure ormai standard sul distanziamento fisico e l’uso delle mascherine in tutti i luoghi pubblici. Il Presidente ha invece focalizzato il suo discorso sulle misure da prendere per il rilancio dell’economia. Le previsioni catastrofiche che che in maggio avremmo dovuto raccogliere cadaveri nelle strade delle baraccopoli sono scongiurate. O solo rimandate a settembre, come dicono gli allarmisti?

I nostri nuovi ospiti continua il loro cammino, e adagio adagio emergono le storie personali e nuove dinamiche.

M*** viene da un villaggio vicino al confine con la Somalia. Ha 25 anni, ed ha osservato rigorosamente il Ramadan. Dice che suo padre, un ricco commerciante della zona, voleva che andasse in Somalia a combattere a fianco del gruppo terroristico Al Shabaab, forse per ingraziarselo, vista l’influenza che questo gruppo ha nella zona, anche sulle attività economiche. M*** non voleva, perché alcuni suo fratelli c’erano già andati e non li aveva visti ritornare, e la madre, terza moglie, ha difeso la sua scelta. E’ fuggito, ma il padre ha giurato di ucciderlo per il suo tradimento e lo ha fatto inseguire da sicari fino a Sololo, dove è stato ferito gravemente. La ferita è impressionante. Da Sololo è riuscito ad arrivare a Nairobi e perdersi prima per le strade di Eastleigh, il quartiere chiamato “piccola Mogadiscio” e poi del centro città. Ha una minuscola radiolina, sempre sintonizzata su una stazione che parla somalo, e gli altri ragazzi dicono che mente sul suo passato, che ha fatto almeno qualche anno con Al Shabaab, e che ascolta sempre discorsi incitanti al terrorismo. Però nessuno capisce il somalo!

P*** ha 21 anni, viene da un villaggio vicino al lago Vittoria e i suoi genitori frequentavano una chiesa evangelica. Quando si sono separati, lui è stato affidato ad una zia materna che lo obbligava ad elemosinare. Non è mai andato a scuola, Undici anni fa è scappato ed è arrivato a Nairobi con messi di fortuna e da allora ha vissuto in strada. Si è mantenuto in perfetta forma fisica perché sogna di diventare un grande maratoneta e questa passione lo ha tenuto lontano dalla droga e gli ha dato una ragione di vita. A Nairobi non è mai entrato in una chiesa, ma è ferocemente cristiano. Intransigente, fondamentalista, anche se le sue convinzioni mancano di ogni fondamento.

Domenica scorsa in occasione di una festicciola per celebrare la fine del Ramadan, M*** e P*** hanno avuto un diverbio su una questione teologia (di così alto livello che io non l’ho capita, ma questo è normale) e sono venuti alle mani, e poi in una delle mani è apparso un coltello. Sono intervenuti gli altri, li hanno separati, seduta stante c’è stata un’assemblea comunitaria e un corale rimprovero. Dopo pochi minuti, mentre facevo una piccola ispezione sull’igiene della cucina, mi si sono inginocchiati davanti, M*** piangente, chiedendo che li perdonassi in nome di Dio.

Il documento sulla Fratellanza Umana firmato poco più di una anno fa da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar traccia la strada che dovremmo perire, né di coltello, né di armi ben peggiori.
In questo nostro piccolo di mondo di Koinonia, che vorrebbe essere evangelico, sentiamo tutto il peso di una storia di guerre e di odio che si è accumulato nei secoli e che condiziona la vita delle persone senza che queste abbiamo veramente una conoscenza della storia e della religione che professano. Hanno sì fede in Dio, ma sono condizionati da una “religione” mal capita che è diventata identità tribale. Ce ne sono esempi anche in Italia, mi pare. Come evidenziate dai commenti che ho sentito al ritorno di Silvia Romano.

Il fondamentalismo religioso – che ha molte caratteristiche in comune con il razzismo, un po’ il fratello laico – è divisione, odio, violenza. Entrambi notte della ragione e dell’umanità. Entrambi alieni al Vangelo di Gesù.

Intanto i nostri bambini più piccoli a Tone la Maji, appartenenti ad ogni tribù e religione che esistono sotto il cielo del Kenya, immemori di tutte le divisioni dei grandi continuano a pregare insieme.

N.B

Qui di seguito alleghiamo, inoltre, il link al post di Facebook dove potrete vedere un video con cui P. Kizito ha accompagnato il suo aggiornamento.

27 Maggio. Coronavirus in Kenya (21)Il numero dei contagi cresce, ma solo perché si fanno più tamponi. Il numero dei…

Pubblicato da Renato Kizito Sesana su Mercoledì 27 maggio 2020

Padre Kizito, Nairobi 2 – Aprile 2020

Ieri sera ho guardato dalla finestra che da sulla Kabiria road. Erano le 19:20, e la strada era ancore piena di pedoni e traffico. Poi guardo le notizie in TV, vedo le lamentele della gente di Nairobi e Mombasa per la mano pesante usata dalla polizia per obbligare ad andare a casa all’inizio del coprifuoco. Entra Salmin, che con Bonny e Harrison vive le piccolo flat di fianco al mio, con la finestre che dà direttamente sulla strada. Sta piangendo, che succede? Ha aperto la finestra per curiosare ed è arrivata una zaffata di lacrimogeni che la polizia ha usato senza risparmio per disperdere la gente. È stato efficace, perché guardando dalla mia finestra vedo la strada deserta. Ma quanto può durare? La dottoressa del nostro dispensario mi aveva detto poche ore prima che i pazienti che chiedono di essere esonerati anche dalla minima quota che chiediamo sono in aumento, ogni giorno. Quando la gente sarà alla fame, basteranno i lacrimogeni per disperderla?

Intanto il Ministero della Sanità ha confermato che i casi di coronavirus continuano a crescere, anche se molto lentamente. Nell’ultimo bollettino che ho visto sono 59, solo una persona deceduta, ed “è in corso la ricerca dei contatti dei 59 casi confermati”. Il primo caso è stato riportato il 13 marzo, una crescita molto lenta.

Nel primo pomeriggio ero stato a visitare i nostri nuovi ragazzi a Kerarapon. Una bella atmosfera. Son bastati un po’ di vestiti usati, una cena, una prima colazione e un lunch semplici ma sostanziosi per trasformare quelli che ieri sembravano sporchi e ostili spaventapasseri con lo sguardo spento in ragazzini che dialogano per una mezz’oretta, rilassati e pronti al sorriso. Ho poi fatto chiacchierare Robert a ruota libera per un minuto davanti alla videocamera. Robert è un nostro “street worker”, sposato con due figli, anomalo fra il nostro personale nel senso che non proviene dalla nostra trafila, ma è stato assunto quattro anni fa.

Alcuni amici dall’Italia – e da altri paesi – mi hanno chiamato anche con WA chiedendo come fare per sostenere direttamente il lavoro di Koinonia in questa specifica emergenza, a Nairobi come in Zambia. Prima di tutto vorrei dire che ho cominciato a postare queste note fb solo per aggiornare gli amici, senza pensare di chiedere alcun sostegno economico In secondo luogo so che molti già usano regolarmente un canale sicuro, sperimentato da anni, per sostenere Koinonia, e quindi continuate a usare quello, perché per noi è importante la continuità: il bambino che oggi riscattiamo dalla strada avrà bisogno di mangiare e studiare anche fra tre anni, e forse ancora più a lungo. Se qualche nuovo amico volesse contribuire, magari con intervento immediato per l’emergenza coronavirus, mi può scrivere a padrekizito@gmail.com e darò le necessarie indicazioni. Questa di Facebook resta una comunicazione fra amici.

Padre Kizito, Nairobi – 16 Marzo 2020

 

Ieri pomeriggio il presidente Uhuru Kenyatta ha annunciato che sono stati trovati altri due casi di Coronavirus e di conseguenza, in aggiunta ai provvedimenti presi lo scorso venerdì, oggi, lunedi 16 marzo, saranno chiuse tutte le scuole primarie e secondarie, mercoledì chiuderanno i collegi (boarding schools), venerdì le università e istituti superiori.  Per i prossimi 30 giorni confini saranno sigillati e solo i cittadini keniani (o gli stranieri provvisti di permesso di lavoro) potranno entrare in Kenya.

Le imprese vengono invitate a far lavorare i loro dipendenti da casa. Si invita anche a non usare contanti, ma carte di credito e Mpesa (transazioni col cellulare), e a minimizzare assembramenti, servizi religiosi, funerali, matrimoni, e a non fare spostamenti inutili per evitare i contatti sui mezzi di trasporto. I centri commerciali devono mettere a disposizione dei clienti acqua e sapone o disinfettanti, e disinfettare regolarmente i locali.

Per il momento alcune disposizioni sembrano più degli inviti o esortazioni che obblighi. Non c’è un esplicito invito a restare a casa.
Insomma siamo anche noi entrati nel tempo del coronavirus, e, visto il ruolo un po di guida che il Kenya ha in questa area del mondo, c’è da aspettarsi che nel giro di 24 ore annunci simili verranno dai paesi vicini, Zambia inclusa.

A Koinonia stamattina avremo un incontro per vedere come proteggere i nostri ragazzi e prevedere come agire quando la situazione precipiterà, come inevitabile, Per esempio, dove andranno gli studenti che sponsorizziamo nelle scuole superiori, inclusa la nostra Domus Mariae, quando le scuole chiuderanno? La quasi totalità di loro proviene da Kibera e Kawangware, quartieri con situazioni igenico-sanitarie disastrose. Normalmente vanno a “casa” per le vacanze, perchè non ci sono alternative, ma quando i contagi aumenteranno sarà come mandarli al macello.

Non capiamo bene dove si situano le nostre case nelle disposizioni governative, non sono ne scuole ne istituti. Come faremo ad isolare i bambini di Anita’s Home, Kivuli, Tone la Maji, quando inevitabilmente verrà richiesto di farlo? E i 22 bambini che la polizia c ha portato solo due settimane fa, che sono attualmente a Ndugu Mdogo perché non hanno alcun contatto con le famiglie di origine? Tante domande difficili.

Cercheremo, come sempre, che siano i ragazzi stessi ad indicarci la direzione, facendoci conoscere i loro problemi e cercando insieme le soluzioni individuali migliori per tutti.

Ieri, prima dell’annuncio, ho visto i ragazzi della Domus Mariae per la messa e poi quelli di Tone la Maji. A loro sembrava ancora tutto normale, si sono preoccupati quando ho prospettato la chiusura delle scuole che poi è stata annunciata. I più piccoli, come Mwangi che è la mascotte di Tone la Maji (e, secondo lui, futuro campione di calcio), non capivano e mi si stringevano intorno confusi e spauriti, mentre io cercavo di dire “ma è proprio questo che ho appena detto di non fare, non ammassatevi tutti insieme!”.

Temo che nonostante le buona volontà del governo keniano di tenere i contagi sotto controllo, di fatto a Nairobi ci avviamo verso una soluzione tipo quella auspicata da Boris Johnson in Gran Bretagna: la cinica accettazione di aspettare che si attivi l’immunità di gregge.

Rientrato a Kivuli ho visto l’immagine del papa a Roma che va a pregare nella chiesa di San Marcello al Corso. Quella foto, quell’atteggiamento del papa ci dice che la preghiera non è un amuleto o un juju contro il male, ma una strada di vita, di condivisione, di servizio. Come le preghiere che hanno espresso i ragazzi di Tone la Maji alla fine del nostro incontro.

Nel Vangelo di ieri abbiamo sentito Gesù dire alla Samaritana: “Ma viene un’ora, ed è adesso, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità”. Non nelle chiese, nelle liturgie, nei codici di diritto canonico, nelle sofisticate interpretazioni, ma in Spirito e verità. Non sono un esegeta, ma a me pare di capire che la verità dello Spirito di Dio sia una sola: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.

Nota Bene. Ringrazio tutti coloro che hanno reagito al mio post dell’altro ieri con parole di amicizia, incoraggiamento e condivisione. Siamo tutti sulla stessa barca. Anche se alcuni hanno i remi, e altri no.