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Bosnia ed Erzegovina. Nel campo di Lipa una tenda-refettorio per i 900 migranti al gelo
I 900 migranti del campo di Lipa, in Bosnia ed Erzegovina, avranno presto una tenda-refettorio dove mangiare e proteggersi dalla nuova ondata di freddo gelido prevista nei Balcani, con sbalzi termici che arrivano fino a meno 10 gradi. L’iniziativa è possibile grazie a un progetto di Ipsia-Acli e Caritas ambrosiana, in collaborazione con Caritas italiana. La capo progetto Silvia Maraone, milanese, lavora lì da un anno con Ipsia-Acli e fa la spola tra la vicina cittadina di Bihac e il campo di Lipa sulle montagne, ad una trentina di km di impervia sterrata, che dovrà essere risanata dal governo bosniaco. Il progetto Caritas-Ipsia va avanti grazie ai fondi raccolti per la rotta balcanica, nell’ambito di una campagna rivolta principalmente alle comunità cattoliche.
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Papa in Iraq. Don Attalla (Qaraqosh): “La sua visita ci ripaga di tante sofferenze”. Il 15 febbraio raduno con migliaia di giovani
Il 7 marzo papa Francesco sarà a Mosul e a Qaraqosh, nella piana di Ninive, tappe del suo viaggio in Iraq (5-8 marzo). Sarà l’occasione per pregare per le vittime della guerra e per incontrare le comunità cristiane che hanno subito atroci sofferenze durante l’invasione dello Stato Islamico.
Si contano i minuti. A Qaraqosh e nei villaggi della Piana di Ninive adesso “i cristiani contano i minuti che li separano dalla venuta del Pontefice. La sua presenza – ribadisce il segretario dell’arcivescovo – ci ripaga di tante sofferenze e ci incoraggia a confidare in Dio. Papa Francesco verrà a confermarci nella fede e ci darà forza per andare avanti”. È questa la risposta dei cristiani all’Isis e alla sua mentalità estremista ancora diffusa nel Paese.
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Gli schiavi della porta accanto
In quanto consumatori, siamo tutti terminali di una filiera produttiva tutt’altro che impeccabile per ciò che riguarda i diritti dei lavoratori. E se poi questi lavoratori appartengono a categorie deboli, come quella degli immigrati, i diritti si assottigliano fino quasi a scomparire.
Per questo Nigrizia, grazie alla collaborazione con l’associazione di promozione sociale, studi e ricerche Tempi Moderni, propone uno spaccato di ciò che accade di indecente nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, della pesca, delle consegne a domicilio.
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Beirut. Ottantamila bambini sfollati, Unicef e Caritas chiedono aiuti
La due organizzazioni hanno fatto partire una raccolta di fondi. Sono migliaia le famiglie in una situazione disperata. Il Fondo per l’infanzia dice di aver bisogno di quasi 4,4 milioni di dollari.
“Profondo cordoglio e solidarietà per la popolazione colpita dalla tremenda esplosione avvenuta nel pomeriggio di martedì 4 agosto nella zona portuale di Beirut”. Cosi la Caritas Italiana, con un comunicato, partecipa al dolore e alle sofferenze dei cittadini della capitale libanese dove l’emergenza sanitaria, già aggravata dal Covid-19, è diventata una tragedia con la quale i sopravvissuti fanno fatica a fare i conti.
Caritas Libano si è attivata da subito, con la propria rete, per farsi prossima alle migliaia di persone colpite e ai numerosi sfollati che nel corso dei prossimi giorni non potranno rientrare nelle loro case che sono state distrutte. I giovani volontari di Caritas Libano si sono organizzati per aiutare anche quanti devono rimuovere i tanti detriti per rendere di nuovo agibile la propria abitazione.
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Repubblica democratica del Congo, Il vescovo di Uvira sui massacri nel nordest «Basta complicità, bisogna reagire»
Dopo le uccisioni delle scorse settimane, monsignor Sébastien-Joseph Muyengo Mulombe si rivolge alle comunità locali ma chiama in causa soprattutto il ruolo della missione Onu, delle forze armate e degli “sponsor” rwandesi, ugandesi e burundesi. E parla di infiltrazioni di elementi stranieri nell’esercito. Al presidente Tshisekedi chiede il coraggio di fondare uno stato di diritto
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India: così il governo sta approfittando della pandemia per schiacciare il dissenso
Durante il lockdown imposto a fine marzo, 1.300 persone tra studenti, attivisti, docenti e giornalisti sono stati accusati o tratti in arresto per motivi politici. Fatti “gravi” come denuncia Human Rights Watch. Il tutto mentre il Paese potrebbe presto diventare il nuovo epicentro globale di Covid-19
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Camerun: Unhcr condanna “attacco brutale a campo sfollati, 18 morti e 11 feriti”
L’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, condanna fermamente l’attacco brutale e ingiustificato contro un sito che accoglie 800 sfollati interni vicino al villaggio di Nguetchewe, nella regione dell’Estremo Nord, in Camerun. Almeno 18 persone sono state uccise e 11 ferite nell’incidente avvenuto nelle prime ore di domenica 2 agosto, quando gli assalitori hanno lanciato un ordigno esplosivo, probabilmente una granata, all’interno dell’insediamento, mentre tutti dormivano.
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Kenya: incontro interreligioso su come mantenere la società durante e dopo la pandemia di Covid-19
“Per aiutare a superare gli effetti della pandemia in Africa occorre cambiare atteggiamento”. Lo hanno sottolineato nel corso della loro prima serie di incontri virtuali internazionali volta a creare consapevolezza sul Covid-19, come si legge sull’Agenzia Fides. L’iniziativa, che vede riuniti i leader di varie religioni tra cui cristianesimo, islam e induismo, è nata da un progetto congiunto tra l’Università Cattolica Tangaza University College (Tuc), l’Umma University, istituzione islamica di apprendimento superiore e l’Harmony Institute il cui obiettivo comune è promuovere la pace nel mondo e contribuire alla coesistenza pacifica dei seguaci di diverse fedi, culture, etnie e razze.
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Nicaragua. Bomba nella Cattedrale di Managua, la giornata di preghiera e di perdono
Il Nicaragua ha pregato, domenica, per chiedere aiuto al Signore, dopo il grave attacco nella cattedrale della capitale Managua, nella notte di venerdì, contro il crocifisso “Sangue di Cristo”, una riproduzione del Calvario, arrivata in Nicaragua nel 1638, oggetto di una fortissima devozione popolare.
Anche papa Francesco, durante l’Angelus di ieri, ha dedicato un pensiero al Nicaragua. “Penso al popolo del Nicaragua”, ha detto il Pontefice, “che soffre per l’attentato alla cattedrale di Managua dove è stata molto danneggiata – quasi distrutta – l’immagine tanto venerata di Cristo che ha accompagnato e sostenuto, durante i secoli, la vita del popolo fedele. Cari fratelli nicaraguensi, vi sono vicino e prego per voi”.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Avvenire)
Covid-19: Messico, altri 12 sacerdoti morti nella seconda metà di luglio, tre sotto i 50 anni. Il totale sale a 58 presbiteri, 6 diaconi e 3 religiose
La seconda metà di luglio è stata particolarmente drammatica per il numero complessivo di contagi e di vittime in tutto il Paese, giunti ormai rispettivamente a circa 440mila e a circa 48mila. In questo contesto, non fanno eccezioni i sacerdoti. Sono 12 le vittime nelle ultime due settimane del mese appena trascorso, alcuni dei quali di giovane età, come padre Adalberto Pérez Córdova, 43 anni, della diocesi di Tabasco, padre Óscar Gabriel Méndez Flores, 46 anni, della diocesi di Orizaba (Veracruz), padre Willibaldo Alonso Hernández, della diocesi di Toluca (México).
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Sud Sudan: Caritas italiana, dossier a 9 anni dall’indipendenza. “Una pace a singhiozzo”
Il Sud Sudan festeggia il 9 luglio la sua indipendenza. Al più giovane Stato al mondo, nato dopo lo storico referendum del 2011 e che vive ancora oggi una difficile situazione politica e sociale, Caritas italiana dedica il suo 58° Dossier con dati e testimonianze “Pace a singhiozzo.
Per il Sud Sudan questi nove anni sono stati difficili: una guerra civile che ha lasciato centinaia di migliaia di morti, una popolazione stremata e in fuga con milioni di sfollati interni e di rifugiati che gravano su Paesi vicini altrettanto fragili, un territorio privo di infrastrutture importanti e con ricchissime risorse naturali che non riescono a garantire sicurezza e stabilità, un lento processo di pace, tra firme di accordi e cessate il fuoco mai rispettati, più volte rinviati e sfociati sempre in nuovi scontri di cui pagano le conseguenze tanti poveriPer approfondire ⇒Link all’articolo completo (AgenSIR)
Il retrogusto amaro del cacao in Costa D’Avorio
Il Covid-19 ha peggiorato le condizioni del lavoro minorile nel settore del cacao in Costa d’Avorio . Durante la parziale quarantena imposta nel Paese tra marzo e maggio, il triste fenomeno è aumentato del 21,5%. A rivelarlo è il rapporto pubblicato il 1° luglio dall’Ici (International Cocoa Initiative), organizzazione leader nella promozione della protezione di minori nelle comunità produttrici di cacao, presente in Costa D’Avorio e Ghana dal 2007. I due Paesi, infatti, producono da soli i due terzi delle fave di cacao nel mondo.
L’analisi, basata su interviste condotte con 5.081 bambini di 1443 famiglie in 263 comunità, ha appurato come la presenza di minori occupati nel settore sia passato nel periodo citato dal 16% al 19,4%.
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Dal Perù al Messico. Il calvario dell’America latina piegata dal virus
Nel continente la pandemia continua a correre in modo allarmante e incontrollato. A Manaus, nello Stato brasiliano di Amazonas, ci sono spiragli di luce, ma il Brasile resta il secondo Paese al mondo per contagi. In Cile il Governo ha esteso lo “stato di catastrofe” per altri tre mesi.
La situazione inizia a diventare critica anche per altri paesi dell’America del Sud: situazione critica in Perù nonostante il lockdown, il sistema sanitario in Cile è al collasso, il Messico è il settimo paese mondiale per casi confermati. Gravi problemi sanitari si registrano anche in Argentina e in Colombia.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Famiglia Cristiana)
La piattaforma per denunciare lo sfruttamento di chi lavora nell’industria tessile
Abiti puliti lancia Fashion Checker, uno strumento per fare luce sulle condizioni di chi è impiegato nel settore tessile. Il 93% dei brand intervistati non ha fornito prove concrete dell’impegno a pagare salari dignitosi nella propria catena di fornitura. La situazione è peggiorata con il Coronavirus
Per approfondire ⇒Link all’articolo completo (Altreconomia)
Argentina, corsi per apprendere i fondamenti dei diritti umani destinati ai poliziotti: frequenza obbligatoria
Risoluzione pacifica dei conflitti, prevenzione di tortura e maltrattamenti ma anche prospettive di genere e approfondimenti sul quadro normativo nazionale e internazionale: questi alcuni dei corsi che un disegno di legge presentato al Parlamento argentino intende rendere obbligatori per i corpi di polizia, sia provinciali che federali. Il disegno di legge per il “Programa nacional de formaciòn continua en derechos humanos” (Programma nazionale di formazione continua nei diritti umani) prevede un corso di formazione obbligatorio da frequentare ogni due anni.
Per approfondire ⇒Link all’articolo completo(Repubblica)
In Siria, tra le donne yazide rapite dall’Isis. Attendono di tornare in Iraq, dalle loro famiglie
Le giovani sono state portate via e ridotte in schiavitù dallo Stato Islamico. Nel villaggio di Zairiyya sono accolte dall’associazione Bet Yazidi: le aiuta a tornare in famiglia e custodisce la memoria.
“Dal 2013 con l’avanzata dell’Isis e poi nel 2014 con il genocidio yazida in Sinjar, nel vicino Iraq, la nostra associazione si è trasformata: il nostro ruolo è diventato quello di aiutare yazidi a scappare dalle grinfie dell’Isis e tornare dalle proprie famiglie”. Il lavoro continua e solo la recente pandemia del Covid-19 ha messo in stand-by la loro instancabile missione. “Bet significa casa e Bet Yazidi è la casa degli yazidi che stiamo provando a dare a chi ne ha persa una o deve ritornarvi”, aggiunge Zied.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Altreconomia)
Siria: Opera don Bosco Milano, una scuola per i giovani di Damasco. “Costruire un futuro dove la speranza sembrava svanita”
“Non fermiamo un sogno: una scuola per i giovani di Damasco”: è la sfida lanciata dalla Fondazione Opera Don Bosco Onlus di Milano che in tal modo vuole raccogliere fondi “per permettere a tanti giovani siriani di costruirsi un futuro là dove la speranza sembrava svanita”. La costruzione del nuovo centro sarà a Jaramana, quartiere popolare di Damasco (a circa 20 km dal cuore della città), un’area che durante la guerra è stata teatro di violenza, distruzione e notevoli perdite umane e nella quale migliaia di persone vivono in condizioni di estrema vulnerabilità e povertà.
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In Bosnia i figli dimenticati della guerra lottano per diritti e identità
Li chiamano Zaboravljena Djeca Rata, i figli dimenticati della guerra. Nati durante il conflitto che ha segnato la Bosnia ed Erzegovina tra il 1992 e il 1995, sono i “figli invisibili” degli stupri compiuti dai soldati nemici o da “caschi blu” dell’Onu e operatori umanitari che se ne sono andati fuggendo dalle loro responsabilità. Hanno certificati di nascita compilati a metà o cognomi stranieri, che rimandano a Paesi in cui non hanno mai messo piede. I segni del conflitto sono scritti nel loro dna ma per lo Stato, che rifiuta di riconoscerli come vittime di guerra, rimangono tracce sommerse di un trauma ancora difficile da rielaborare.
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Nei territori zapatisti del Chiapas durante la pandemia
Nello Stato messicano il 76% della popolazione vive in condizione di povertà e la sanità pubblica è carente. A pagare le conseguenze sono le comunità contadine e indigene in cui, da quando è arrivato il virus, solo nel 16% dei casi sono presenti medici. Reportage dal cuore della Selva Laconda, tra i promotores de salud zapatisti che hanno raggiunto gli ambulatori più remoti per evitare il contagio
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Etiopia. Scuole chiuse per il Covid. E i libri arrivano sui cammelli
In una remota parte dell’Etiopia, Save the Children, rispolverando il già collaudato progetto della biblioteca sui cammelli, ha trovato un nuovo modo di proteggere i bambini dallo sfruttamento, dal lavoro minorile e al tempo stesso promuovendo la loro istruzione.
Il governo dell’Etiopia, a causa della pandemia da Covid-19, ha infatti chiuso le sue scuole a metà marzo, di fatto costringendo a casa più di 26 milioni di bambini che in questo modo si trovano maggiormente esposti al rischio di essere obbligati a lavorare e a sposarsi in età precoce.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Avvenire)
Unhcr: 79,5 milioni di persone in fuga nel mondo, record senza precedenti
Due terzi dei 79,5 milioni di persone in fuga nel mondo (1% della popolazione mondiale) provengono da Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan e Myanmar. La cifra è raddoppiata in 10 anni. Circa 30-34 milioni sono minori. Solo 385.000 persone riescono a tornare a casa ogni anno. Sono i dati del rapporto Global trends diffuso oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
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Congo. I bambini schiavi costretti a lavorare nelle miniere di Cobalto per il Covid-19
Secondo l’Unicef 40.000 bambini lavano le rocce immersi in pozze inquinate per farle trasportare in Cina, che ha il monopolio su questa risorsa, necessaria per l’alta tecnologia di consumo.
Il coronavirus ha riportato nelle miniere i bambini di Kolwezi, la capitale mondiale delle terre rare nel sud della Repubblica democratica del Congo. Dove è in atto una corsa selvaggia ai minerali strategici del terzo millennio: da qui viene l’80% dell’offerta sul mercato mondiale. E qui si sono spostate migliaia di famiglie spesso in fuga dalla violenza delle milizie.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Avvenire)
L’America Latina flagellata dal Coronavirus. Mons. Cabrejos (Celam): “Qui la sanità pubblica è a livelli inumani”
Ho notato un cammino meraviglioso, la Chiesa non sarà la stessa di prima. C’è sicuramente un cammino sinodale che ci sta si fronte e che stiamo vivendo come Celam, dentro a un ripensamento della nostra struttura. Al tempo stesso, la Chiesa è chiamata a essere più semplice, essenziale, vicina alle persone, fraterna e solidale. Tutti dobbiamo sentirci parte della stessa Chiesa universale e camminare insieme: vescovi, sacerdoti, religiosi, laici…”. Parla mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo e presidente del Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano, che raggruppa i vescovi delle ventidue Conferenze dell’America Latina e Caraibi
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Delhi, pazienti Covid-19 trattati peggio di animali, cadaveri nella spazzatura
La Corte suprema ha definito la situazione a Delhi “orribile” e vi sono casi di corpi delle vittime rinvenuti fra i sacchi della spazzatura. A conferma delle accuse dei giudici, vi è un caso accertato di un cadavere rinvenuto fra l’immondizia. La persona deceduta, identificata come Mohammed Anwar, era un abitante del villaggio di Sahzora, sotto il controllo della stazione di polizia di Sadullahnagar a Balrampur, nello Stato dell’Uttar Pradesh.
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Coronavirus – Covid-19: Perù, Salesiani con i poveri delle discariche della città di Piura
I salesiani di Piura con il popolo delle discariche. Don Angel Carbajal e don Pedro Da Silva sono due sacerdoti salesiani che operano a Piura, città costiera situata nel nord del Perù. Qui i salesiani lavorano dal 1906 in due presenze e in una grande parrocchia che incoraggia la devozione a Maria Ausiliatrice. Durante questo periodo di pandemia, riferisce l’agenzia salesiana Ans, le scuole sono state chiuse, ma i salesiani hanno continuato a pensare ai più poveri e hanno fatto la scelta di servire senza sosta, pure in un tempo di paura e d’incertezza. Tra i più poveri certamente ci sono tante famiglie che sopravvivono raccogliendo plastica e cartone tra l’immondizia e nelle discariche. Piura è la seconda città, dopo la capitale Lima, per numero di contagiati e di vittime di Covid-19.
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In Etiopia con la pandemia sono aumentati i rimpatri forzati dei migranti
I rimpatri forzati di migranti non sono stati fermati dalla pandemia, al contrario. Nonostante i rischi sanitari che queste operazioni comportano, c’è stato un incremento in diverse aree del mondo, soprattutto dal Medio Oriente verso l’Africa. A evidenziarlo uno studio pubblicato su Lancet Migration, piattaforma specializzata della rivista scientifica britannica.
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Usa: un altro afroamericano ucciso dalla polizia. E i cattolici manifestano pacificamente in piazza
Ancora una morte violenta. Ancora un afroamericano ucciso dalla polizia. Ancora proteste e negozi incendiati. Stavolta tocca ad Atlanta, la capitale della Georgia, la città natale di Martin Luther King. Sabato a cadere sotto tre colpi sparati alle spalle da agenti della polizia è stato Rayshard Brooks. Si era addormentato nella sua macchina, questo giovane 27enne perché voleva riprendersi da quel bicchiere di birra in più prima di guidare dritto a casa dove lo aspettava la sua bambina di sei anni per celebrare il compleanno.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo(AgenSIR)
L’Italia continua ad armare Erdogan
Nei primi tre mesi del 2020 il nostro Paese ha esportato armi e munizioni in Turchia per un valore di 37,6 milioni di euro, circa il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, anno “record” nel settore dell’export italiano verso il Paese governato da Recep Tayyip Erdoğan. Lo riporta l’ultimo aggiornamento Istat dei dati sul commercio estero dell’11 giugno.
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Coronavirus in Brasile. A Manaus 140 sepolture al giorno. L’arcivescovo Steiner: “La telefonata del Papa, un conforto per la gente”
La metropoli dello Stato di Amazonas è tra le più colpite dalla pandemia e le cifre ufficiali (5.700 contagi e circa 500 morti nello Stato amazzonico per Covid-19 al 1° maggio) sottostimano la realtà che cozza con il ritmo incessante delle inumazioni. Una descrizione della drammaticità della situazione la fornisce al Sir l’arcivescovo, dom Leonardo Steiner, francescano minore…
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Contro la pandemia, a San Paolo del Brasile la vera “task force” è quella dei preti di strada
Il ruolo fondamentale del “preti di strada” a San Paolo del Brasile dove la gente si ammassa ancora sui mezzi pubblici. Sono proprio i sacerdoti a svolgere un ruolo fondamentale per accogliere, informare, sensibilizzare, aiutare i poveri, le categorie meno protette, gli abitanti delle favelas della più grande megalopoli del Sudamerica…
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (AgenSIR)
SIRIA Camion bomba ad Afrin: oltre 40 le vittime
Almeno una 40ina di persone uccise, 47 i feriti. E’ il bilancio (parziale) dell’attacco terroristico avvenuto ieri pomeriggio vicino ad un mercato nella città siriana di Afrin (nord della Siria). Una telecamera ha ripreso quanto accaduto: un camion avanza in una strada affollata quando ad un certo punto esplode. Un’enorme palla di fuoco avvolge lo schermo…
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (NENA NEWS)
Scuole chiuse in Africa, generazioni a rischio
Le restrizioni per il contenimento del coronavirus stanno colpendo oltre 600 milioni di studenti in Africa. Giovani per la maggioranza dei quali il lockdown significa abbandonare gli studi per aiutare la famiglia a procurarsi il cibo quotidiano. Con effetti disastrosi sul loro futuro
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Il drammatico controesodo dei migranti venezuelani, tra stigmatizzazione e quarantena in “campi di concentramento”
La pandemia sposta nuovamente i flussi migratori in America Latina. Numerosi venezuelani, che in tempo di quarantena si sono trovati senza alcuna protezione nei Paesi dove si erano rifugiati, attraversano ora a ritroso la frontiera tra Colombia e Venezuela…
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Coronavirus Covid-19: Msf, “primo decesso confermato in Siria ma sistema sanitario è già al collasso”
Medici senza frontiere si dice preoccupata per la “capacità di risposta all’epidemia di un Paese colpito da nove anni di conflitto e con un sistema sanitario al collasso”. “La mancanza di personale sanitario, strutture mediche adeguate e un sistema di diagnosi rapida, oltre alla chiusura delle frontiere, rendono praticamente impossibile rispondere in modo adeguato all’epidemia di Covid-19”, sottolinea l’organizzazione medico-umanitaria.
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Coronavirus, in Centrafrica tre respiratori per 5 milioni di abitanti
In Africa ogni anno muoiono solo di malaria quasi 400mila persone. E i bambini sono le principali vittime di questa silenziosa ecatombe. «Forse queste cifre – racconta padre Federico Trinchero ‒ dovrebbero interrogarci di più e ridimensionare pretese e reazioni davanti all’evento che stiamo tutti vivendo»
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Don Felice Molino da Nairobi: “vero Coronavirus è l’ingiustizia sociale”
“La situazione che c’è al di sotto e oltre il Coronavirus è molto molto grave – dice – e ora, con le misure adottate per evitare il contagio, hanno dovuto chiudere persino le botteghe dentro la baraccopoli e i venditori ambulanti lungo le strade. Per la gente mangiare è diventato più difficile di prima”.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (MissioItalia)
State a casa… se potete
La pandemia aumenta il divario: ci sono due Lusaka. Chi può restare comodamente in casa. E chi per vivere deve uscire.
Le strade di Lusaka sono cambiate. Il suo traffico caotico ha lasciato il posto all’asfalto. L’emergenza ha sparecchiato la città, come si fa dopo una cena con amici, lasciando un po’ di solitudine, silenzio e qualche macchia di vino rosso sulla tovaglia.
Le frontiere sono chiuse, ma non del tutto. Resta aperto solo il Kenneth Kaunda International Airport, tutti gli altri sono chiusi. Le attività turistiche nei gradi parchi del paese sono sospese. Gli animali tirano il fiato, la gente la cinghia. Scuole, università e college, chiusi a tempo indeterminato.
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Suor Coccia, Comboniane Bergamo: “dolore e gratitudine”
Intervista a suor Luigia Coccia, superiora generale delle comboniane di Bergamo.
-Sr Luigia, di fronte alle 8 consorelle morte a Bergamo e ad altre in situazioni a rischio, come vi sentite?
-Come se ci fosse caduta addosso una montagna. Tutta la comunità di Bergamo è stata coinvolta: dalla superiora all’economa, dalle sorelle anziane alle infermiere, travolte da questo virus che ha colto anche noi di sorpresa, una brutta sorpresa.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (MissioItalia)
Coronavirus. Case e monasteri delle diocesi per senza dimora e volontari
Le Chiese di Cerignola-Ascoli Satriano, Locri-Gerace e Gaeta, mettono a disposizione propri edifici per l’emergenza Covid-19. Palazzi e perfino un monastero. Già operativi
Sono giá quattro i senza dimora ospitati nella casadiaccoglienzadellaDiocesidiCerignola-AscoliSatriano aperta lunedì. Gestita dalla Caritas, si trova in una casa di proprietà della Diocesi. Donata anni fa da due sorelle è stata usata per uffici, ma ora si è scelto di destinarla a chi non può restare in casa perchè una casa non ce l’ha.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Avvenire)
In India un miliardo di persone in isolamento
Il 25 marzo l’India si è svegliata nel silenzio. “Nelle strade vuote il cinguettio degli uccelli ha sostituito l’abituale cacofonia di clacson e grida di persone”, scrive il corrispondente dell’Afp a New Delhi per commentare il primo giorno di blocco totale delle attività e di divieto per tutta la popolazione di uscire di casa. Queste misure erano state annunciate dal premier Narendra Modi la sera prima, appena quattro ore prima dell’entrata in vigore, e dureranno almeno 21 giorni.
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Costa d’Avorio: torna a casa la salma di Laurent, il quattordicenne morto nel carrello di un aereo a Parigi
La sua storia aveva commosso anche chi vuole le frontiere del mondo occidentale chiuse a chi bussa dai Paesi più poveri. Lui era Laurent Barthelemy Ani Guibahi, come è stato accertato qualche giorno dopo la sua morte, grazie alla ricostruzione dei video di sorveglianza. Il suo corpo da quattordicenne ivoriano era stato ritrovato l’8 gennaio scorso nel carrello di atterraggio dell’aereo del volo Air France diretto a Parigi, sul quale era salito nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Il Mattino)
“Quaresima di solidarietà” per i cristiani di Mosul e Ninive
Per don Paolo Thabit Mekko è la “parola chiave” che ispira gesti e azioni dei fedeli “attenti non solo alla realtà locale, ma a tutto il Paese”. A Karamles un centro comunitario entro Pasqua, punto di incontro e convivialità. Dall’ex roccaforte del Califfato la speranza di un nuovo modello di convivenza.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Asia News)
Le rotte dei migranti. Abubacar, dal Niger all’Italia con i corridoi umanitari
Gli hanno strappato un rene nello Yemen, lo hanno torturato in Libia. Martedì avrà una chance di vita grazie ai primi corridoi umanitari dal Niger promossi da Cei e Caritas.
Ad Abubacar, 30 anni, i trafficanti hanno tolto il rene sano a Hodeida, nello Yemen. Lui fuggiva dalla guerra e cercava asilo in Europa. «Volevo partire per Gibuti, gli yemeniti mi hanno aggredito e accoltellato. Mi sono svegliato in un lago di sangue». Quando la ferita si è rimarginate, ha passato comunque il Mar Rosso, è passato in Egitto via Sudan ed è stato venduto a banditi libici che senza pietà lo hanno torturato per estorcergli i soldi del riscatto.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Avvenire)
Video da “la Repubblica” ⇒ Link all’ articolo sul sito
Medio Oriente: “Non Dalla Guerra”, campi di volontariato tra rifugiati iracheni e siriani in Giordania
Campi di volontariato in Giordania per giovani dai 18 ai 30 anni: è l’iniziativa di “Non Dalla Guerra”, associazione giovanile di Vicenza, che in tal modo intende offrire una “esperienza di servizio” accanto ai profughi siriani e iracheni e alla comunità locale in collaborazione con Caritas Jordan. Stando ai dati ufficiali dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per Rifugiati, la Giordania ospita quasi 750mila profughi tra siriani e iracheni fuggiti dalla guerra e dalla violenza.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (AgenSIR)
MAS ALLÀ (PIÙ IN LÀ). Papa Francesco non rinuncia ai sogni
Con l’esortazione apostolica “Querida Amazonia”, Francesco porta la Chiesa a fare un passo ulteriore verso la costruzione del sogno di Dio e di Gesù di Nazaret dentro l’oggi. E con la capacità profetica di guardare al domani. Quattro sogni inscindibili tra loro. Come i nodi di una corda che tiene interconnesse le strade di una Chiesa al fianco dei popoli indigeni. Di Querida Amazonia (Cara Amazzonia) e del mondo.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Nigrizia)
Gorilla FM: “una voce nel cuore della natura”
Il progetto realizzato con RFI e Coopération Suisse
In occasione della Giornata mondiale della radio, un nuovo progetto dalla Repubblica democratica del Congo: un’emittente “ecologica” situata nel cuore del Parco nazionale Kahuzi-Biega. La radio resta uno degli strumenti principali delle comunità africane per far sentire la propria voce.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (Nigrizia)
Bambini soldato: in 250mila abbracciano kalashnikov invece dei giocattoli
Al posto dei giocattoli loro imbracciano i kalashnikov, sono oltre 250mila i bambini coinvolti in conflitti in tutto il mondo e oltre un miliardo, quelli che vivono nei 42 paesi in guerra
I bambini sono usati come messaggeri, combattenti, facchini, cuochi e spie, mentre le bambine sono abusate e violate. In comune hanno un’infanzia negata e la violazione di qualsiasi diritto.
Sono i dati Unicef a mostrare un quadro inquietante della condizione che i minori vivono nelle zone in cui sono in corso conflitti.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (GreenMe)
Forum economico mondiale: il “grido” del Patriarca Bartolomeo, “non c’è posto per l’indifferenza; e non c’è tempo per l’indecisione”
“Siamo tutti sulla stessa barca! Non c’è posto per l’indifferenza; e non c’è tempo per l’indecisione. Molti dei leader politici e globali del nostro mondo sono tra noi. Li esortiamo ad essere più ambiziosi nella loro legislazione e più tenaci nella loro azione”. È “il grido” che lancerà questo pomeriggio il Patriarca ecumenico Bartolomeo I intervenendo al Panel “Come salvare il pianeta”, nell’ambito del 50° World Economic Forum di Davos.
Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (AgenSIR)
Armi italiane in Turchia. Istat: record delle esportazioni nel mese dell’offensiva militare in Siria
Nell’ottobre 2019 il nostro Paese ha esportato armi e munizioni ad Ankara per 25,8 milioni di euro. Secondo nuovi dati Istat, nei primi dieci mesi dello scorso anno l’export complessivo ha toccato quota 102 milioni di euro, quasi quattro volte di più rispetto al 2018. Un valore senza precedenti, nonostante gli annunci di “stop” del Governo.
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La leader dell’opposizione iraniana Maryam Rajavi assiste alla celebrazione natalizia presso l’arcidiocesi metropolitana di Tirana – Durazzo
Martedì 24 dicembre 2019 Maryam Rajavi, presidente-eletta del CNRI, ha partecipato alle cerimonie per la nascita di Gesù Cristo nell’arcidiocesi metropolitana di Tirana-Durazzo.
Nel rivolgere gli auguri per il Natale, George Antonio Frendo, arcivescovo di Tirana e Duress, ha affermato: “Salve, signora Presidente. Sono felice di vederla tra noi. Siamo onorati della sua partecipazione a questa magnifica celebrazione. E saluto in lei, signora Rajavi, la rappresentante della comunità iraniana nel nostro Paese. Preghiamo per coloro che nel suo Paese sono oppressi e sopportano dolore e sofferenza”.Per approfondire ⇒ Link all’articolo completo (CNRI)
A Mendoza la diocesi è con il popolo contro le legge sull’uso di sostanze tossiche nelle miniere. Il vescovo: “Non ha legittimità sociale”
Erano in tanti a sostenere che appariva al di fuori di ogni logica permettere di inquinare con cianuro e acido solforico, sostanze necessarie nelle estrazioni minerarie, la poca acqua presente nell’arida provincia, per la precisione solo nel 4% del territorio. Risorsa rara e preziosa, che non ha impedito ai laboriosi abitanti, in numerosi casi discendenti di emigranti europei e soprattutto italiani, di coltivare ulivo e viti e di produrre vini tra i più rinomati del continente.
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In Bosnia, l’Europa “fortezza” negli occhi dei migranti respinti lungo la rotta balcanica
Reportage dalle montagne sopra Bihać, uno dei valichi dove migliaia di persone tentano di attraversare la frontiera e raggiungere la Croazia. Privi di assistenza legale, anche nei campi ufficiali finanziati dall’Ue, consapevole dei maltrattamenti e delle violenze. I respingimenti interessano anche minorenni, rendendo la situazione di assenza di diritto ancora più grave.
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